Il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha adottato una proposta di decreto per incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici , unitamente a interventi secondari, sui tetti dei fabbricati agricoli. Questo investimento rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, misura 2, componente 1. A dicembre è stato emesso un primo bando che ha distribuito fondi pari a circa 500 milioni di euro a più di 7.000 imprese, beneficiarie della misura “Parco Agrisolare”.
Con questo nuovo decreto, le residue risorse della misura saranno programmate per un importo di circa 1 miliardo di euro. Il testo del decreto è stato trasmesso alla Commissione europea per l’autorizzazione e successivamente verrà pubblicato il bando.
Con questo nuovo decreto sono state introdotte importanti novità per rendere la misura più attraente. Ad esempio, è stato aumentato il contributo a fondo perduto concesso alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale, è stato introdotto il concetto di autoconsumo condiviso e in alcuni casi è stato eliminato il vincolo di autoconsumo. Inoltre, è stata raddoppiata la potenza installabile senza consumo di suolo e la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e ricarica è stata raddoppiata a 100.000 euro.
Gli impianti fotovoltaici potranno avere una potenza massima di 1 MW. Il soggetto attuatore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante sarà il Gestore Servizi Energetici (GSE).
È stata inoltre approvata una proposta di decreto per promuovere la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina a questo investimento risorse finanziarie pari a quasi 1.100 milioni di euro. Il Ministero dell’Ambiente ha informato che l’obiettivo dell’intervento, previsto dal Piano, è installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30.06.2026. Il testo è stato trasmesso alla Commissione Europea per ottenere l’approvazione.
Il decreto prevede in particolare l’assegnazione di un incentivo composto da un contributo in conto capitale, pari al massimo del 40% dei costi ammissibili, e una tariffa incentivante sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Saranno privilegiate soluzioni costruttive innovative, in particolare a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
Per accedere alle procedure, sono previsti 2 contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato esclusivamente al comparto agricolo, per impianti di potenza fino a 1 MW; un secondo contingente aperto anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo, per impianti di qualsiasi potenza.